Smaltimento degli assorbenti:
facciamo chiarezza

In mezzo a tanta disinformazione, ecco la risposta: gli assorbenti, salvo eccezioni, sono rifiuti non compostabili.

Lo smaltimento corretto degli assorbenti è un aspetto importante da considerare, sia per la tutela dell’ambiente sia per la gestione igienica dei rifiuti domestici. Gli assorbenti, insieme a prodotti correlati come salvaslip e tamponi, sono costituiti da materiali che, a causa della loro composizione, richiedono un’attenzione particolare durante lo smaltimento. Nonostante la crescente consapevolezza ambientale, la gestione corretta di questi rifiuti non è sempre chiara ai consumatori, portando spesso a errori nel conferimento.

 

Composizione degli assorbenti e loro impatto ambientale

La maggior parte degli assorbenti disponibili in commercio è costituita da una combinazione di materiali plastici, come polimeri superassorbenti, fibre di cellulosa, plastica e adesivi. Questi materiali non sono facilmente biodegradabili e possono richiedere molti anni per decomporsi, contribuendo all’inquinamento ambientale, soprattutto se smaltiti in modo improprio. Gli assorbenti, essendo progettati per trattenere fluidi, non si degradano rapidamente, il che rappresenta una sfida per il loro corretto smaltimento e per la sostenibilità ambientale.

 

Dove si buttano gli assorbenti?

Gli assorbenti usati non devono mai essere gettati nei servizi igienici, poiché possono causare ostruzioni nelle tubature e problemi alle reti fognarie. Una volta introdotti nelle acque reflue, questi prodotti possono contribuire a intasamenti nelle infrastrutture di gestione idrica, creando danni costosi e difficili da risolvere. In alcuni casi, assorbenti e altri prodotti simili che raggiungono gli impianti di depurazione possono passare attraverso i sistemi di filtrazione e finire nei corsi d’acqua, aggravando l’inquinamento dei mari e degli oceani.

In quasi tutti i sistemi di gestione dei rifiuti urbani, gli assorbenti usati devono essere conferiti nella raccolta indifferenziata o rifiuti non riciclabili. Questo perché i materiali di cui sono composti non sono adatti al riciclo attraverso le normali catene di trattamento dei rifiuti. Gli impianti di smaltimento non possono separare o trattare i materiali plastici e assorbenti in modo efficace, il che rende necessario lo smaltimento nell’indifferenziato.

Per garantire un corretto smaltimento, è consigliabile avvolgere gli assorbenti usati in carta igienica o nel loro involucro originale prima di gettarli nel contenitore dei rifiuti non riciclabili. Questo semplice gesto aiuta a mantenere l’igiene domestica e facilita il lavoro degli operatori addetti alla gestione dei rifiuti, riducendo il rischio di contaminazione e cattivi odori.

 

Esistono gli assorbenti “compostabili”?

Il Comitato di Certificazione ha evidenziato che gli assorbenti non vengono comunemente smaltiti tramite compostaggio da parte degli utenti finali, poiché questa non rappresenta la loro modalità di smaltimento abituale. Pertanto, la certificazione di compostabilità per tali prodotti risulta priva di valore aggiunto.

È un’osservazione che sottolinea come l’utilizzo dell’aggettivo “compostabile” per prodotti come gli assorbenti sia spesso improprio e possa indurre i consumatori a comportamenti errati e non sostenibili. È fondamentale che le aziende siano trasparenti nelle loro dichiarazioni ambientali, evitando pratiche di greenwashing e garantendo che le informazioni fornite siano corrette, affinché i consumatori possano effettuare scelte informate e realmente eco-compatibili.

 

Alternative sostenibili e nuovi sviluppi

Un’opzione in crescita è l’uso di assorbenti lavabili e coppette mestruali. Gli assorbenti lavabili sono realizzati con materiali tessili riutilizzabili e possono essere lavati e riutilizzati molte volte, riducendo drasticamente i rifiuti prodotti. Le coppette mestruali, d’altra parte, sono una soluzione ancora più sostenibile, in quanto possono essere utilizzate per anni, riducendo l’impatto ambientale e i costi a lungo termine.

 

Iniziative di sensibilizzazione

Molte amministrazioni locali e organizzazioni ambientaliste stanno promuovendo campagne di sensibilizzazione sul corretto smaltimento dei prodotti mestruali. Queste campagne mirano a educare i cittadini sulla necessità di evitare lo smaltimento degli assorbenti nei servizi igienici e sull’importanza di utilizzare il contenitore dei rifiuti non riciclabili. Inoltre, sono sempre più comuni i programmi che incentivano l’adozione di prodotti mestruali più sostenibili, sia attraverso politiche fiscali che riducono il costo di questi prodotti, sia tramite l’informazione sulla loro disponibilità.

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