Quali sono i disturbi ormonali tradizionali e quando invece bisogna preoccuparsi: la prevenzione e le visite periodiche sono un ottimo aiuto
Ti sei mai chiesto come il tuo corpo reagisce agli squilibri ormonali e quali segnali potrebbero indicare un problema più serio? Gli ormoni regolano molte delle funzioni vitali del nostro organismo, dall’equilibrio energetico alla crescita, fino al sistema riproduttivo. Tuttavia, quando il sistema endocrino non funziona correttamente, possono emergere una serie di sintomi che spesso vengono sottovalutati. Ma quali sono i disturbi ormonali “tradizionali” e come riconoscerli prima che possano causare problemi più gravi?
I disturbi ormonali tradizionali sono condizioni legate a un’eccessiva o insufficiente produzione di ormoni da parte delle ghiandole endocrine. Questi disturbi possono avere effetti su molte funzioni corporee, influenzando metabolismo, crescita, riproduzione ed equilibrio idrico.
Ecco un elenco dei principali disturbi ormonali:
• ipertiroidismo, la tiroide produce troppi ormoni, causando perdita di peso, iperattività e aumento della frequenza cardiaca;
• ipotiroidismo, in questo caso, la tiroide è sottoproduttiva, portando a stanchezza, aumento di peso e depressione;
• Morbo di Cushing, induce un’eccessiva produzione di cortisolo, che può portare a obesità addominale, ipertensione e alterazioni della pelle;
• morbo di Addison, comporta una ridotta produzione di cortisolo e aldosterone, causando debolezza, perdita di peso e ipotensione;
• diabete mellito, alterata produzione o utilizzo dell’insulina, con conseguente iperglicemia cronica;
• iperparatiroidismo e ipoparatiroidismo, sono dsfunzioni delle ghiandole paratiroidee che influenzano i livelli di calcio nel sangue, portando a sintomi muscolari e ossei.
La diagnosi di questi disturbi spesso richiede il dosaggio degli ormoni nel sangue o nelle urine e può prevedere test dinamici per stimolare o sopprimere la funzione endocrina.
Oltre alle condizioni tradizionali di squilibrio ormonale, è opportuno sapere come questa condizione possa manifestarsi: si tratta di un ampio ventaglio di sintomi, che variano a seconda della ghiandola endocrina coinvolta e del tipo di disfunzione ormonale (iper- o ipo-produzione):
• cambiamenti nell’umore, irritabilità, ansia o depressione possono essere legati a uno squilibrio ormonale. Questo è spesso associato a disfunzioni della tiroide o degli ormoni riproduttivi (es. estrogeni, testosterone);
• variazioni nel ciclo mestruale, alterazioni nella frequenza o intensità delle mestruazioni sono comuni nei disturbi ormonali legati all’ovaio, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS);
• affaticamento, un sintomo frequente nei disturbi tiroidei (ipotiroidismo) o nelle alterazioni del cortisolo (ipoadrenalismo). È spesso associato a una mancanza di energia persistente;
• gonfiore addominale, localizzato nella parte bassa dell’addome;
• sensazione di gonfiore, pesantezza e aumento della ritenzione idrica;
• acne o pelle secca, problemi dermatologici possono essere segni di uno squilibrio negli ormoni sessuali o nella funzione tiroidea;
• mal di testa ormonale, che si verifica in particolare in alcuni periodi del mese;
• aumento di peso inspiegabile, un sintomo comune di ipotiroidismo o di squilibri nei livelli di cortisolo (ad es. nella sindrome di Cushing).
È opportuno sottolineare come alcuni di questi sintomi possano essere parte integrante degli “squilibrio ormonali” ai quali va incontro una donna con il susseguirsi delle fasi del ciclo ormonale. Le persone che non seguono una terapia ormonale – sia essa tramite pillola, spirale o altri metodi – possono soffrirne in maniera più marcata rispetto ad altri.
Uno squilibrio ormonale può manifestarsi con una serie di sintomi, ma ci sono segnali specifici che richiedono una valutazione immediata da parte di un medico. Tra i sintomi da non sottovalutare vi sono le perdite anomale, che possono indicare un problema ormonale grave, soprattutto nelle donne.
In alcune condizioni ormonali, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), le perdite vaginali possono diventare irregolari, abbondanti o scarse, ma anche insolite nel colore o nella consistenza. Perdite molto abbondanti, soprattutto in menopausa, possono essere segnale di squilibri ormonali legati a un eccesso di estrogeni o problemi a carico dell’utero.
È fondamentale contattare un medico se si verificano perdite anomale, associate a sintomi come dolore, stanchezza cronica o improvvise variazioni di peso. Le perdite ormonali possono essere trattate con farmaci o, in alcuni casi, richiedere un intervento più complesso per correggere eventuali anomalie funzionali.
https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-ormonali-e-metabolici/biologia-del-sistema-endocrino/disturbi-endocrini
https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-ormonali-e-metabolici/biologia-del-sistema-endocrino/funzione-endocrina